lunedì 19 marzo 2012

Il delitto di Cogne

20/8/2007


Il processo di Cogne ha calamitato per cinque anni l’attenzione di tutti i mass media italiani, dalla televisione ai quotidiani, che hanno dedicato fin troppo spazio a un procedimento che ha visto Annamaria Franzoni  imputata e poi condannata per l’uccisione del piccolo Samuele.
Ilaria Cavo, brillante giornalista, ha seguito la vicenda prima per Porta a Porta e poi per i programmi di Mediaset, da Matrix a Segretissimo e del processo conosce ogni risvolto. Inoltre ha intervistato tutti i protagonisti della vicenda, anche i minori, che non sono mai comparsi in televisione o sulle pagine dei giornali ed ha trasfuso tutto il materiale in un libro avvincente e documentato che si legge tutto di un fiato.
Il volume sarà presentato a Lacco Ameno lunedì 20 agosto alle ore 21,30 a Villa Arbusto nel corso della rassegna letteraria Libri d’…amare e l’autrice risponderà alle domande del sottoscritto e del pubblico.
Abbiamo posto alcune domande ad Ilaria Cavo, che gentilmente ha anticipato per i nostri lettori alcuni dei temi che saranno discussi nel corso della presentazione.

Dottoressa, lei ha seguito tutte le fasi delle indagini e del dibattimento, può confidarci se ritiene l’imputata colpevole?
Non posso assolutamente rispondere alla domanda, ma nel  libro fornisco una bussola che può essere utilizzata dal lettore per formarsi una sua ponderata opinione.

Nel processso si alternano due avvocati difensori, un principe del foro, Taormina, in primo grado, conclusosi con una condanna a trenta anni di reclusione ed un illustre Carneade in secondo grado, Paola Savio, legale d’ufficio divenuto poi di fiducia, che riesce in appello a dimezzare la pena. Da chi è rimasta maggiormente colpita?
Il fascino di Taormina è straordinario e proverbiale è la sua capacità con la quale è in grado di imporre una difesa aggressiva, ma la condotta della Savio, prudente e sotto tono, ha permesso di ottenere un cospicuo sconto di pena. Certamente la Franzoni si è avvantaggiata da due linee di difesa complementari.

In Corte d’Assise, come è noto, vi è la giuria popolare, un’aberrazione giuridica, almeno per il sottoscritto. Quanto ha influito il clamore dei mass media sul parere di questi giudici improvvisati?
Ho intervistato alcuni di questi e mi sono reso  conto che hanno affrontato con grande impegno ed equilibrio il loro compito.

Cosa pensa che succederà in Cassazione?
La sentenza non è stata ancora depositata e non si conoscono ancora i motivi sui quali si potrà tentare un’ulteriore difesa. Penso che, salvo colpi di scena, la sentenza verrà confermata.

Mi può confermare che l’imputata è parente stretta della moglie del premier Prodi?
La conversazione telefonica si è interrotta e non abbiamo potuto conoscere la risposta, la nostra interlocutrice, beata lei, era sulla spiaggia di Maratea, ma ripeteremo la domanda durante la presentazione del libro e la faremo conoscere ai nostri lettori. Per chi vorrà ascoltarla in diretta appuntamento a Villa Arbusto con Ilaria Cavo ed il suo libro “La chiamavano Bimba”, un bestseller annunciato.

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