sabato 24 marzo 2012

Querce sul Mediterraneo, un romanzo avvincente

2/3/2009

L’altra sera, con la partecipazione di un folto ed attento uditorio, è stato presentato presso la Sala rari della Biblioteca nazionale Querce sul Mediterraneo(Graus editore), l’ultima fatica letteraria di Gherardo Mengoni, ingegnere di nascita e romanziere di vocazione.
Dopo le relazioni di Elvira Chiosi, Antonella Cilento ed Annella Prisco, coordinate dal direttore Mauro Giancaspro, la parola è passata all’autore che ha spiegato le ragioni che lo hanno spinto a raccontare, sotto forma di romanzo storico, un periodo poco noto della nostra storia che copre gli anni dal 1564 al 1571, quando, con la leggendaria vittoria di Lepanto, la cristianità inflisse una sonora sconfitta al mondo islamico, il quale per riprendersi dovette attendere quattro secoli ed il benefico aiuto dei petroldollari.
Il volume si legge tutto di un fiato come una saga popolare incastonata nella più sanguinosa battaglia navale del secondo millennio.
Il periodo nel quale è ambientato il racconto è quello della dominazione imperiale spagnola su Napoli, ritenuto a torto da una parte della storiografia un periodo buio, viceversa la nostra città in quegli anni raggiunse diversi primati, dall’arte all’artigianato. E se molti conoscono i nomi dei grandi pittori da Luca Giordano a Francesco Solimena, da Giuseppe Ribera a Massimo Stanzione che hanno fatto la gloria del secolo d’oro della pittura napoletana, pochi conoscono la straordinaria tecnica e la notevole capacità operativa degli Arsenali napoletani, in grado di forgiare intere quanto invincibili flotte.
Ed il romanzo, intessuto di storie d’amore e di sangue, vuole rammentare quella che fu una gloria del nostro sud e lo fa con una prosa svelta ed accattivante, una visione, talvolta onirica, di ideale riscatto, scevra da imposizioni ideologiche e da distorsioni politiche e confessionali.
I lettori, ne siamo certi, sapranno tributare il giusto successo a quest’opera, che segue di due anni il precedente romanzo Ideale borghese, che tanto consenso di pubblico e di critica ha ottenuto e per il quale Mengoni ha conquistato due lusinghieri premi nazionali per la narrativa.

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