giovedì 8 agosto 2013

Lettera Aperta alla giornalista e scrittrice Natalia Aspesi

Natalia Aspesi


Gentile Signora Aspesi,
siamo tre componenti della grande famiglia di Achille della Ragione e vorremmo far conoscere a Lei ed ai suoi lettori questo personaggio unico. Trascurando la sua intelligenza e cultura fuori dal comune, vorremmo sottolineare la sua bontà: sempre sorridente e pronto ad aiutare chiunque, divide il suo pane con gli uccelli ed il suo vitto con i gatti.
Umile con i deboli, autoritario con i forti come quando, nel ricevere il ministro della salute, espose senza remore la disastrosa gestione della sanità penitenziaria.
Ha scritto, tra i tanti, un bellissimo libro: Favole da Rebibbia, nel quale espone ai bambini ed agli adulti la realtà della vita in carcere, devolvendo l’incasso delle vendite ai bambini fino a tre anni costretti a vivere con le mamme dietro le sbarre.
Tutti lo rispettano, dal direttore all’ultima guardia penitenziaria e quando uscì per presentare un suo libro, l’ispettore capo, che lo accompagnò, esordì “per noi è un onore ospitare un tale personaggio”.
Ha salvato la vita a due detenuti, ad uno dei quali, pur sapendo che fosse affetto da aids, in fase terminale, ha praticato la respirazione bocca a bocca, lo stesso bacio della vita che ha elargito ad un cane intirizzito dalla neve.
Quando tornerà all’altra sua famiglia, che lo aspetta fuori da queste tristi mura, saremo tutti contenti ma ci sentiremo più poveri e più soli

Mohamed Torkey
Pasquale Gissi
Tonino Vicedomin

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