lunedì 9 settembre 2013

L'ANIMATORE DEL TEATRO BELLINI.


Tato Russo

Tato Russo, all’anagrafe Antonio, nato a Napoli nel 1947, è attore e regista teatrale, scrittore e musicista, ma soprattutto è benemerito, perché da quasi vent’anni ha riportato all’antico splendore il teatro Bellini, ridotto da anni a squallido cinema di film a luci rosse, molto amato dai filonisti, perché se si era in piacevole compagnia, con una piccola mancia alla maschera, si poteva usufruire di un palco per cui, oltre alle luci rosse, ne capitavano di tutti i colori.
Laureato in giurisprudenza con lode all'università Federico II di Napoli, fin dall’età adolescenziale rivela una predisposizione per la recitazione e la scrittura. A vent'anni scrive il primo romanzo: Samba di un coniglio uomo e mette in scena con piccole compagnie amatoriali alcuni suoi lavori in dialetto napoletano, come Fatti di famiglia, Quindici luglio, Sant'Errico, Meglio la morte, La ‘ncunia e lu martiello, Operetta napoletana, Mò vene Natale.
Allievo dell'attrice Wanda Capodaglio, inizia la sua carriera nel mondo del teatro ufficiale entrando prima in piccole compagnie di sperimentazione (Mario e Maria Luisa Santella) poi nelle compagnie di Mico Galdieri, Pupella Maggio e Nino Taranto.
Nel 1972 fonda, con l'attore Nello Mascia, la cooperativa teatrale "Gli Ipocriti". Dopo la rottura con Mascia, fonda  una sua compagnia che chiama "Compagnia Nuova Commedia" con l'idea di rappresentare soltanto i suoi testi teatrali: La tazza d’argento, I vecchi, La commedia della fame, Cimiterio, Il sessantotto, La parolaccia, Il matrimonio, Pulcinella capitano del popolo, Il sole, in collaborazione con Luigi Compagnone.
Ha collaborato alla creazione di circuiti teatrali (Consorzio Teatro Campania) ed alla creazione di festivals teatrali (Dyonisiae di Pompei, Magna Graecia di Taranto, Pianeta Spettacolo, Ischia Play Island), alla riapertura del Teatro delle Arti, del Teatro Diana ed infine del meraviglioso Teatro Bellini di Napoli ed al rilancio di altre strutture della Campania.
Attratto dal teatro comico napoletano rappresenta le sue commedie Forse una farsa, Mi faccio una cooperativa, La farsa sciocca ed inizia le sue prime riscritture di commedie del teatro classico con Pulcinella medico per forza da Molière, e Sogno di una notte di mezza estate da Shakespeare.
Le musiche per i suoi spettacoli  sono  spesso composte dallo stesso Russo sotto lo pseudonimo di "Zeno Craig".
Nel 1980 e negli anni successivi stabilisce la sua attività al teatro Diana di Napoli, dove mette in scena La bella e la brutta epoque, Cafè Chantant, Sò muorto e m'hanno fatto turnà a nascere, Flik e Flok.
Terminato il rapporto con il teatro Diana, mette in scena Socrate immaginario, Due gemelli napoletani, Avanvarietà, La bisbetica domata, La villeggiatura, Week end, Irma la dolce, Le stanze del castello.
Nel 1986, con Luciano Rondinella, Mario Crasto De Stefano e Stefano Tosi acquisisce il Teatro Bellini di Napoli. Dopo alcuni anni impiegati nella ristrutturazione dello storico teatro napoletano (a Napoli si diceva : ’O San Carlo p’’a grandezza,’o Bellini p’’a bellezza) il Bellini riapre nel 1988 con L'opera da tre soldi di Brecht. Seguono le rappresentazioni delle sue riscritture di Napoli Hotel Excelsior, I Promessi Sposi, Palummella zompa e vola, Il candelaio da Giordano Bruno, La tempesta, La commedia degli equivoci ed Amleto da Shakespeare, Tre calzoni fortunati, le operette Scugnizza e  La Vedova allegra, ‘O Munaciello, A che servono questi quattrini, La signora Coda,  Troppi santi in paradiso, Il paese degli idioti, Due gemelli napoletani dai Menecmi di Plauto, Il fu Mattia Pascal da Pirandello, Vacanze a Capri (La villeggiatura), Lu miedeco pe fforza, La commedia degli equivoci, Pulcinella degli spiriti,  Socrate sono io, Lu marito dindon, Rose rosse per me e le opere musicali Masaniello, Viva Diego, I promessi sposi, Il ritratto di Dorian Gray, dei quali firma regia, libretti e musiche, queste ultime in collaborazione con i maestri Mario Ciervo e Patrizio Marrone.
Negli stessi anni scrive un altro romanzo, La stanza dei sentimenti perduti, e quattordici libri di poesie: Cient'e una notte dint'a una notte, Momenti e Maledizioni, Sotto e ‘ncoppa, Mater dolorosa, Scarrafunnera, Teste di croci, Mmescafrangesca, Scippe e scarte, Ancora mi innamorano gli sguardi, La felicità nella coda dei cani,Seminando il grano, C’è vita sulla terra?,  Esercizi Spirituali, Antichi Segni.
E’ stato anche sceneggiatore per la televisione nei quattro episodi de Il maresciallo  e per Teresa Raquin.
Con la sua compagnia è stato ospitato in Russia, in Francia, in Tunisia, in Grecia, in Svizzera, a Cuba ed ha partecipato a molti festival internazionali. Al Globe Theatre di Londra è l'unico attore italiano a figurare nella galleria di ritratti dei celebri interpreti scespiriani.
Nel 2004 è stato nominato Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Tato Russo

Tato Russo, Il ritratto di Dorian Gray

locandina di il fu Mattia Pascal


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