mercoledì 9 ottobre 2013

Un astrattista concreto.

Renato Barisani

Renato Barisani nasce a Napoli nel 1918 ed è tra i maggiori esponenti dell’astrattismo italiano. Allievo alla fine degli anni Trenta di Mario Marini e Pio Semeghini e degli architetti Agnoldomenico Pica e Giuseppe Pagano presso l’istituto Superiore per le industrie a Monza, egli partecipa dal 1947 al 1950 alle esperienze del “Gruppo Sud” e dal 1950 al 1955, insieme a De Fusco, Tata Fiore e Venditti costituisce il Gruppo Napoletano Arte Concreta, muovendosi nell’ambito di una ricerca di respiro internazionale. Dal 1953 al 1957 è presidente nel Movimento Arte Concreta di Milano, partecipando a tutte le più importanti mostre si in Italia che all’estero.
Nel Natale del 1970 Barisani, continuando la sua ricerca sulla luce, realizza l’installazione di un grande oggetto luminoso in Piazza Carità. Nel 1977 gli viene dedicata la prima importante antologica al museo di Villa Pignatelli, con opere realizzate dal 1940 al 1975. Negli anni Ottanta comincia la sperimentazione di tecniche e materiali diversi con una serie di collage.
Nel 1993 la Krasner Foundation di New York gli conferisce il Premio Pollock, uno dei più prestigiosi riconoscimenti internazionali. Nel 1996 si dedica ai mosaici ed esegue un grande pannello esposto nelle Scuderie del Palazzo Reale di Napoli e successivamente nel 1999 vengono presentati i fotogrammi realizzati dal 1954 al 1997 presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, i quali mettono in evidenza le trasformazioni della sua forma espressiva, dal gioco delle trasparenze all’ evidenziazione geometrica. Nel 2000 Napoli gli dedica a Castel dell’Ovo una grande antologica che comprende 50 anni di produzione. Nel 2002 partecipa alla mostra “Dal futurismo all’astrattismo” tenutasi al museo del Corso a Roma. Dal 2001 al 2004 realizza 2 sculture ed un grande mosaico per adornare una stazione della nuova metropolitana. Negli stessi anni esegue sculture in acciaio per i comuni di San Giorgio a Cremano, Ripa San Ginesio, Giffoni etc.
La visita e la sua relazione nel salotto di mia moglie non poté avvenire per motivi di salute del maestro che venne degnamente sostituito dal suo mercante, il quale con l’aiuto di un video illustrò la sua produzione. In seguito una nutrita delegazione si recò a fare visita a Barisani nel suo studio, dove egli ci mostrò tessiture ed arazzi, i quali da poco erano entrati fra i suoi interessi artistici.

Bianco 1983 collage 25x35


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