mercoledì 25 febbraio 2015

3° volume di Napoletanità: arte miti e riti a Napoli

Dedicato a tutti coloro che, pervicacemente, ritengono che Napoli sia l’unica città del mondo antico che non sia scomparsa come Troia, Ninive o Babilonia, salvandosi da un immane naufragio.
Napoli è una Pompei che non è mai stata sepolta, non è semplicemente una città, ma una civiltà, precristiana, che ha saputo resistere alle lusinghe della modernità e della globalizzazione.

Presto in edicola il libreria e come ebook 



Con questo terzo volume continua il nostro viaggio nei meandri della napoletanità tra arte, miti e riti, cominciato con l’uscita nel 2012 del primo tomo.
Esamineremo tradizioni secolari, ma percorreremo anche fette della città, quartiere per quartiere, alla ricerca di curiosità ed abitudini tramandate da tempo immemore.
Visiteremo chiostri e teatri, castelli e ville, caffè storici e bassi puteolenti, ci inerpicheremo su e giù per antiche scale, dove ascolteremo canti e proverbi.
Abbiamo trattato, senza privilegiarli, dei tesori della pittura e della letteratura, dell’archeologia e della storia, ma con eguale passione abbiamo parlato di pizza e di cucina, di dialetto e di balli popolari.
Particolare attenzione abbiamo dedicato ai tanti primati dimenticati per volontà dei vincitori ed alla descrizione di luoghi di grande significato storico, accanto ai quali spesso transitiamo ignari di un passato glorioso. Non potevano mancare alcuni capitoli dedicati ai tanti misteri che accompagnano strade e palazzi, a dimostrazione di una città che da sempre è stata considerata la culla dell’esoterismo, il crocevia mediterraneo di tutte le culture iniziatiche, sia dell’occidente che dell’oriente, un vero e proprio tempio a cielo aperto, dove si intrecciano storie e leggende e dove ogni pietra ha un’affascinante segreto da svelare. e nell’augurare a tutti buona lettura, vorrei, facendo mie le parole del mio amico fraterno Dante, concludere che questo libro rappresenta un viaggio nello sterminato patrimonio culturale ed artistico prodotto da una grande civiltà, ma
nello stesso tempo è un viaggio avventuroso nell’anima più verace del suo popolo. Dalla sua lettura sarebbe auspicabile che nasca una riflessione che produca uno stimolo per tutti i napoletani a mantenere sempre viva la loro identità ed a preservare






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