mercoledì 4 febbraio 2015

Sottomissione, l’ultimo romanzo di Houellebecq

articolo di Marina della Ragione



Grandi polemiche sta suscitando l’ultimo romanzo di Houellebecq, che prevede per la Francia un futuro di “Sottomissione” all’Islam ed in pochi giorni è in testa alla classifica dei più venduti.
Tra i compiti della letteratura vi è quello di far meditare il lettore su problematiche scottanti, esponendo, sotto forma di romanzo, tematiche di notevole impatto, imitando la fortunata formula di Gomorra di Roberto Saviano e dimostrando di saper intercettare ciò che si muove nelle viscere della società, nel creare una trama con dei personaggi di fantasia.
Poco importa, se non al critico, lo stile piatto, le lunghe digressioni su filosofi poco noti, le approssimazioni, i salti logici, la voglia di scandalizzare ad ogni costo, pur di essere letto da una vasta platea.
Houellebecq racconta la Francia del futuro, governata dai Fratelli Musulmani che riescono ad andare al governo grazie ad una incredibile alleanza con quel che resta di centristi e sinistra alleate al musulmano moderato Mohammed Ben Abbes, leader di “Fraternité musulmane”, contro lo strapotere di Marine Le Pen.
Come scrive Emmanuelle Carrère, che ritiene li libro un vero capolavoro, Houellebecq ha il merito di essere l'unico a parlare di un problema che esiste, ma che molti intellettuali sembrano ignorare: l'Occidente che si arrende all'Islam, dopo secoli di razionalità e illuminismo.  
In questo scenario decadente si inserisce la storia di François, studioso di Huysmans, che ha scelto di dedicarsi alla carriera universitaria. Perso ormai qualsiasi entusiasmo verso l’insegnamento, la sua vita procede diligente, tranquilla e impermeabile ai grandi drammi della storia, infiammata solo da fugaci avventure con alcune studentesse, che hanno sovente la durata di un corso di studi.
Ma qualcosa sta cambiando. La Francia è in piena campagna elettorale, le presidenziali vivono il loro momento cruciale. I tradizionali equilibri mutano. Nuove forze entrano in gioco, spaccano il sistema consolidato e lo fanno crollare. È un’implosione improvvisa ma senza scosse, che cresce e si sviluppa come un incubo che travolge anche François.
I francesi sembrano adattarsi rapidamente alle novità, dalle donne costrette a lasciare il lavoro e ad indossare abiti castigati, all’introduzione della poligamia, mentre le grandi multinazionali del petrolio incrementano gli investimenti ed i professori universitari possono conservare la cattedra solo se si convertono all’islamismo.
Un futuro più vicino di quanto si possa pensare e che l’autore pone nel 2022, fra soli 7 anni.

Marina della Ragione

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