lunedì 8 giugno 2015

Una pazzia stercoracea



Le strade della città, soprattutto al centro, sono costellate da una miriade di feci canine, che padroni scostumati lasciano a futura memoria, dopo che i loro amici fedeli hanno espletato le naturali funzioni fisiologiche.
Il comune potrebbe rimpinguare le sue scarse entrate, incaricando i vigili urbani di comminare multe salate ai proprietari dei quadrupedi colti nell’atto della defecazione.
Viceversa, per fare le cose in grande ed approfittando che da tempo i manicomi sono chiusi, i nostri solerti amministratori hanno pensato di schedare il DNA della popolazione canina (con un costo medio per prelievo di circa 600 euro) per agire a posteriori, dopo che è avvenuto il fattaccio, alias imbrattamento del marciapiede, attraverso analisi del materiale depositato, alias merda, con ulteriori costi di migliaia di euro.
Ci sarebbe da rimanere sbigottiti, fortunatamente sembrerebbe che i prelievi di sangue effettuati fino ad ora, creando notevoli disagi ai padroni dei cani costretti a recarsi in Asl lontane dal proprio domicilio, giacciono da mesi nei frigoriferi.

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