venerdì 8 dicembre 2017

Le figure di filosofi nel Maestro dell'Annuncio ai pastori

tav. 1 -Vecchio che legge- tavola  - Lecce, museo provinciale Sigismondo Castromediano


Una parte importante della produzione del Maestro dell'Annuncio ai pastori è costituita da una serie di ritratti di sapienti, anche se in molti casi l'autografia dei dipinti è border line.
Le figure di filosofi sono rappresentate dal pittore a mezzo busto, pensierose ed impegnate a meditare sulla caducità della vita umana. Spesso sono in compagnia di un teschio e non mostrano fierezza come nelle tele del Ribera, non incutono rispetto, né vogliono richiamare l'attenzione dell'osservatore, non si aspettano nulla, intente unicamente a guardare dentro se stesse. Nel guardarle si percepisce il tragico incombere della morte.
Cominciamo la nostra carrellata mostrando una tavola conservata nel museo Castromediano di Lecce, raffigurante Un vecchio che legge (tav.1), in passato attribuita da Bologna a Francesco Fracanzano e che viceversa è un notevole esempio del Nostro artista eseguito intorno al 1630 per stringenti affinità con tele collocabili nello stesso periodo, come le due versioni del Figluol prodigo e le due redazioni del Gesù tra i Dottori. Passiamo ora ad esaminare una serie di quadri raffiguranti filosofi o quanto meno sapienti intenti a leggere o scrivere, nei quali compare uno strano monogramma, che in passato, con una cospicua dose di fantasia, ha spinto alcuni studiosi ad intravedere le iniziali di Juan Do. Partiamo da un potente dipinto (tav.2) della collezione Koelliker di Milano, per mostrare poi Un vecchio in meditazione su un cartiglio (tav.3) ed un Uomo che scrive (tav.4) entrambi in raccolte private italiane.

tav. 2 - Filosofo in lettura  - Milano collezione Koelliker
tav. 3 - Vecchio in meditazione con cartiglio - Milano collezione privata
tav. 4 - Ritratto di uomo che scrive (siglato) - Milano mercato antiquariale
Studiamo ora, partendo dalla parte centrale del celebre Studio del pittore, (tav.5) una figura di vecchio, che ove mai fosse, come è probabile, l'autoritratto del pittore, lo mostrerebbe più vecchio dello stesso Ribera, il suo potenziale maestro. L'opera in esame, in passato attribuita per la sua qualità molto alta, al Velazquez, come ha dimostrato magistralmente Spinosa, va collocata cronologicamente tra il 1632 ed il 1639, che costituisce di conseguenza il periodo d'oro del maestro. L'identica figura di vecchio compare nella Lezione di greco (tav.6), nella Morte di S. Alessio (tav.7), conservata nel castello di Opocno e nel S. Andrea (fig.8) della collezione Resca di Roma.
Esaminiamo ora una serie di dipinti appartenenti alla fase più antica del pittore, che seguendo la moda lanciata dal Ribera, dovrebbero rappresentare i cinque sensi. Il più famoso tra questi quadri è certamente La ragazza con la rosa (tav.9) della collezione De Vito di Milano, nel quale la giovane donna viene ripresa con alto rigore formale emanando l'energia di un vero e proprio ritratto. Meno noto, ma sempre simboleggiando l'odorato, Il personaggio che annusa un fiore (tav.10) di una privata raccolta milanese; mentre l'udito è simboleggiato dal Suonatore di liuto (fig.1) e la vista dalla Ragazza con lo specchio (fig.2) del Metropolitan di New York.

tav. 5 - L'atelier del pittore ( particolare) - giá Montecarlo Sotheby's giugno 1988 - Oviedo collezione Masaveu
tav. 6 - La lezione del maestro  - Spagna collezione privata
tav. 7 - Morte di S. Alessio - Opocno castello

tav. 8 - Maestro dell'Annuncio-Sant'Andrea - Roma, Collezione Resca

Anche i santi sono ampiamente rappresentati nel catalogo del Maestro dell'annuncio, che ribadiamo trattarsi di Bartolomeo Passante. Cominciamo a mostrare un San Domenico penitente (tav.11) di una collezione di Bolzano, segnaliamo poi uno splendido inedito, un San Pedro de Alcantara (tav.12), in collezione Bottoni Cercena a Bergamo, un pensoso San Girolamo in meditazione (tav.13), transitato presso l'antiquario Marco Datrino di Torre Canavese, per concludere con un San Simeon (fig.3) conservato nel museo di Città del Messico.

tav. 9 - Olfatto (ragazza con la rosa) - Milano collezione De Vito
tav. 10 - Personaggio che odora un fiore -  Milano collezione privata
tav. 11 - San Domenico penitente - Bolzano collezione privata
tav. 12 -San Pedro de Alcantara - Bergamo, collezione Bottoni Cercena
tav. 13 - San Girolamo in meditazione  - Londra Whitfield Fine Art
fig. 1 - Suonatore di liuto - (l'udito) - 110 - 77 - Giá New York, collezione Mont
fig. 2 - Ragazza con lo specchio (la vista)  - New York Metropolitan museum
fig. 3 - San Simeone - Cittá del Messico, museo de San Carlos
I due Filosofi in meditazione su un teschio (tav.15-16), presentano profonde analogie, non solo iconografiche, ma anche nella pennellata, per cui la datazione più probabile per entrambi è verso la fine del quarto decennio del secolo,come sostenuto da Spinosa.
Il filosofo in meditazione allo specchio (tav.14) in collezione De Vito a Milano è uno dei più belli della serie dedicata ai sapienti dell’antichità, alla pari del Filosofo stoico (tav.17) del Kunsthistoriches museum di Vienna.
Interessanti anche altri dipinti (fig.4–5), il secondo dei quali è stato identificato come Duns Scoto.


tav. 14 - Filosofo in meditazione allo specchio - Milano collezione De Vito
tav. 15 - Filosofo in meditazione sul teschio - Italia collezione privata
fig. 4 - Filosofo in meditazione - Monaco di Baviera, Bayerische Staatmaldesammlungen Alte Pinakothek
fig. 5 - Filosofo nello studio (Duns Scoto)  - Italia collezione privata
Passiamo ora a matematici e geografi, con un infreddolito Eraclito (tav.18), un super impegnato Archimede (fig.6), per concludere con un Geografo (fig.7) ed un Profeta che legge (fig.8) conservato a Bordeaux, musee des beaux arts. Gli ultimi due dipinti sono stati variamente attribuiti, il Geografo a Ribera, il secondo a Cesare Fracanzano, prima di essere correttamente assegnati al Maestro dell’Annuncio.

tav. 16 - Filosofo in meditazione su un teschio  - Baton rouge collezione Hays TownItalia collezione privata
tav. 17 - Filosofo stoico - Vienna Kunsthistoriches museum
tav. 18 - Eraclito o Pitagora  - Vienna Kunsthistoriches museum
fig. 6 - Archimede - Tomov Galleria regionale
fig. 7 - Geografo (Anassagora o Democrito) - Italia collezione privata
fig. 8 - Profeta che legge  - Bordeaux, musee des beaux arts

Particolarmente affascinante è L'astronoma (tav.19) dell'antiquario Sarti di Parigi, in un primo momento attribuita ad Artemisia Gentileschi ed in seguito assegnata da Spinosa al pennello del nostro pittore, con una collocazione cronologica dopo il 1640, per cogenti raffronti cromatici con la Natività di Maria della chiesa di S. Maria della Pace a Castellammare di Stabia e con Il Lot e le figlie di collezione privata.
Concludiamo presentando due dipinti di autografia dubbia, assegnati al Maestro dell’Annuncio dal Bologna, ma che a nostro parere andrebbero espunti dal catalogo del pittore.
Il primo Ritratto di un uomo con un teschio (fig.9) fu collocato dal celebre studioso nella fase più antica e si ritenne di scorgere nella pennellata il tremendo impasto, tanto lodato dal De Dominici. Il secondo, indicato genericamente come L'avaro  (fig.10) fu identificato nel 1970 nei depositi di Capodimonte e pare porti sul retro della tela delle iniziali "IC". Esposto in numerose mostre come autografo, va trattato con cautela, come ha sottolineato Spinosa nel redigerne la scheda dell'inventario dei dipinti di scuola napoletana del XVII secolo.



tav. 19 - Astronoma - Parigi - Galerie Sarti
fig. 9 - Riratto di un uomo con un teschio in mano - Italia collezione privata
fig. 10 - L'avaro  - Napoli museo di Capodimonte

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